Il 2 dicembre si è svolto presso lo stabilimento di Toyota Material Handling Manufacturing Italy l’ASEC Ambassador Meeting, un appuntamento dedicato al confronto e alla condivisione tra le persone che contribuiscono, ogni giorno, a rendere concreti i principi del Toyota Production System nelle attività di After Sales e Service.
L’incontro ha rappresentato un momento di approfondimento sul ruolo strategico del programma ASEC come leva di sviluppo dei processi, di diffusione di una cultura condivisa e di rafforzamento del miglioramento continuo all’interno dell’organizzazione e del network.
A dare il benvenuto ai partecipanti sono stati Maria Cristina Iacazio e Michele Candiani, Managing Director di Toyota Material Handling Manufacturing Italy, che hanno richiamato il valore di un percorso comune capace di unire persone, metodo e responsabilità in una visione coerente di crescita nel tempo.
Ad aprire le sessioni di approfondimento è stato Davide Santi, After Sales & Operations Director, che ha sottolineato come la cultura del Toyota Production System si esprima nella cura dei dettagli e nella capacità di osservare i processi nel luogo in cui avvengono, il Gemba.
Un percorso avviato nel 2018 che, nel corso degli anni, ha accompagnato l’evoluzione del programma ASEC attraverso approcci e focus differenti, mantenendo costante l’obiettivo di rafforzare la cultura del miglioramento continuo partendo dall’osservazione diretta della realtà operativa.
“In questa edizione abbiamo voluto mettere al centro la Gemba Experience, ovvero l’analisi dei processi nel luogo in cui il valore viene realmente creato”, ha spiegato Santi. “Gemba significa andare a vedere, osservare con attenzione ciò che accade ogni giorno e comprendere come il lavoro prende forma nella realtà operativa, senza filtri”.
Al centro della giornata è emerso con chiarezza il ruolo dell’ASEC Ambassador come facilitatore del cambiamento. Monica Faccin, ASEC & Service Process Manager, ha ribadito come ASEC non sia una certificazione fine a sé stessa, ma un percorso che richiede continuità, autocritica e disponibilità al cambiamento.
“ASEC promuove standardizzazione e armonizzazione, creando un linguaggio comune che consente di leggere i processi in modo condiviso. Dalla customer journey all’analisi delle non conformità, fino alla definizione di azioni correttive e migliorative, ogni punto di contatto con il cliente è il risultato di un processo che può essere osservato, compreso e migliorato”, ha spiegato Faccin.
In questo contesto si inserisce anche il principio dell’Hansei, la riflessione critica su sé stessi, elemento chiave per comprendere ciò che accade, riconoscere gli errori e prevenirne il ripetersi nel tempo.
Nel corso della giornata sono stati inoltre consegnati gli attestati ASEC a due dealer del network. Federico Potenza di Carr Service, accompagnato nel percorso da Chiara Belloi, Logistic Specialist, e Ylenia Betti di Rob Carr, seguita da Martina Capelli, Process Engineering.
Un momento di riconoscimento che ha valorizzato il lavoro svolto e l’impegno delle persone coinvolte, ricordando come ogni traguardo rappresenti una tappa all’interno di un percorso di miglioramento continuo più ampio.
Come ricordato anche da Davide Visini, Project Manager della Business Unit Engineering & Consulting, migliorare i processi significa individuare ostacoli, sprechi e difetti, restituendo fluidità al flusso di lavoro.
“Avere una forte attitudine al Kaizen vuol dire cambiare per stare meglio, con metodo, disciplina e continuità”, ha raccontato Visini. “Grazie anche a un mix di indicatori quantitativi e qualitativi, come ad esempio formazione e STEP, il percorso ASEC permette uno sviluppo aziendale concreto e misurabile anche sul piano delle performance”.
Il passaggio dalla riflessione all’azione è stato reso concreto attraverso un workshop operativo che ha coinvolto direttamente gli Ambassador ASEC. Lavorando in gruppi su scenari realistici, i partecipanti hanno applicato i principi del metodo all’analisi dei processi, individuando criticità e possibili azioni di miglioramento.
La giornata si è conclusa con un tour all’interno dello stabilimento di Toyota Material Handling Manufacturing Italy, dove i principi del Toyota Production System hanno trovato applicazione nei processi produttivi. Un momento di osservazione diretta che ha reso evidente come standard, metodo e miglioramento continuo si traducano in pratica operativa.
L’ASEC Ambassador Meeting ha confermato il principio cardine della cultura Toyota secondo cui il miglioramento continuo non è una certificazione da conseguire, ma un percorso da coltivare nel tempo, fatto di osservazione, autocritica e responsabilità condivisa. È nel Gemba che questo percorso prende forma, diventando esperienza concreta e cultura organizzativa.